"Sciarra" 

teatro canzone di Carlo Barbera

S'intitola "Sciarra" il nuovo spettacolo di teatro canzone di Carlo Barbera, cui l'artista nizzardo sta lavorando e che andrà in scena il prossimo 15 maggio all'Auditorium Comunale di Nizza di Sicilia.                                                                                           Sciarra nasce dopo una lunga riflessione, che l'autore ha fatto, seguendo l'evolversi dei fatti che caratterizzato la nostra vita quotidiana. Così ha ben pensato di rimettere in piedi una ballata del 2007 "'U dutturi, l'avvucatu e 'u prufissuri", riadattata, allungata, insomma in parte riscritta, collegandola con una di quelle che sono le assurdità della cultura moderna: l'idea che Shakespeare sia di origine messinese. Barbera dice che se questo fosse vero bisognerebbe ripensare le sue opere in chiave siciliana e scrive questa ballata in cui rivede la storia di Romeo e Giulietta, ambientandola non più a Verona ma a Valguarnera Caropepe, dove i protagonisti non sono più i Montecchi e Capuleti, ma Saro Monticchiu e Cola Capolicchiu, genitori dei due innamorati.

Ma la giullarata di Barbera non si ferma qui, continua il suo esame ironico e critico della società di oggi, collegata a quella di una volta, poichè entrambe sono dominate dalla violenza, l'uomo che finge di dialogare, ma in realtà si sciarria con l'altro uomo, prevedendo la sciarra come sola possibilità e unico sistema di risolvere le controversie. Arriva dunque "Don Pippinu Passulatu", una ballata assolutamente nuova, inedita, ispirata a Carlo Barbera dall'ascolto di una canzone di Francesco Guccini dal titolo Antenor. Qui si narra una sciarra seria, in cui i protagonisti si scontrano a suon di coltellate e diversamente da quanto succede nella sciarra precedente sono in grado di usare il coltello, dunque con risvolti realmente drammatici.
 
Chiude lo spettacolo la terza ballata, Sciarra tra signuri, una lite tra donne, che nasce dalla gelosia scuscitata da un uomo, da esse conteso. L'atmosfera di questa ballata è soprattutto ironica, a tratti divertente, in quanto la piazza del paese non viene più animata da una questione d'onore seria e vitale, ma da una specie di inciucio adultero da vera e propria soap opera.
 
Univoco il messaggio che Carlo Barbera vuole lanciare con questo spettacolo: l'uomo non discute, non dialoga, litiga e fa la guerra, perchè la violenza è insita nel suo DNA.
 
Per quanto riguarda questo spettacolo Carlo Barbera sta mettendo in scena le sue armi di cantastorie e narratore, in quanto il lavoro è caratterizzato da momenti di musica e da altri di vera e propria narrazione, in cui soprattutto l'ironia è l'arma principale, come dimotra, tra l'altro, la scenografia, che sta realizzando Natalia Silvestro e che si troverà alle spalle di Carlo Barbera.